davide di rosolini

Intervista a Davide Di Rosolini

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Nato a Modica nel 1982, ha iniziato la sua carriera nel 1998 come bassista/chitarrista, ideatore e direttore artistico del “Sincero Festival”, Davide Di Rosolini ha coniato 4 neologismi per raccontarsi: CantAttore, perché opera da anni nel teatro canzone ed i suoi brani sono dei veri e propri microspettacoli teatrali, FantArtista, poiché si imbatte anche nella realizzazione di strane opere e gadget per i suoi spettacoli, CreAttivo, per la sua forte e ricca attività creativa, e Creatino, poiché in fondo è uno di quei creativi molto cretini, che parlano d’amore con uno sguardo placido e scanzonato, senza prendersi mai sul serio. Non ricorda di aver fatto altro oltre scrivere continuamente e far continuamente concerti – ecco a Voi la sua intervista!


Qual è stata la tua prima esperienza con la musica e quando hai capito che volevi diventare un musicista/cantautore?

Ho fatto il fabbro, il sarto, il geometra… in vari studi. Mi davano meno di 200€ a settimana. Quando facendo cappello in strada ho fatto 240€ in 20 minuti ho sentito la chiamata di Dio.

Chi sono le tue principali influenze musicali e come hanno contribuito a plasmare il tuo stile?

In realtà penso di non avere uno stile. Passo dal reggae al blus, dal pop al folk. L’unica linea sottile è una visione triste ma scanzonata allegra visone della vita. In passato sono stato un grande metallaro.

Parlando del tuo processo creativo, come nascono le tue canzoni? Hai un rituale o una fonte di ispirazione particolare? 

Questa è una domanda da 7 milione di dollari. Diciamo che… nascono da un bisogno terapeutico e di trasformazione.

Puoi condividere un’esperienza memorabile o un aneddoto dietro una delle tue canzoni?

“Clara dal seno enorme” è esistita veramente. Non è Clara ma Sara. Gli cambiai nome perchè quando gliela cantai anzichè esser felice… mi frantumò la faccia con uno schiaffone.

Come descriveresti il tuo stile musicale in tre parole?

Cretino, cretino, cretino.

Qual è il messaggio o l’emozione che cerchi di comunicare attraverso la tua musica?

I messaggi cambiano e l’emozione pure. Ogni canzone è una specie di spremuta di emozione e storia. Come il sugo pronto.

Hai mai incontrato delle sfide nel corso della tua carriera musicale? Come le hai affrontate?

Si, ho perso a Ping Pong al circolo La Cricca.

Come vedi l’evoluzione della tua musica nel corso degli anni? Ci sono direzioni o sperimentazioni che vorresti esplorare nel futuro?

Credo che seguirò sempliceemnte la vocina antica che ho dentro. Dove mi porterà il bisogno di benessere psicoemotivo, li andrò!

Quali sono i prossimi progetti in cantiere? Possiamo aspettarci nuova musica o tour?

Se non faccio musica e tour smetto di vivere… quindi c’è da aspettarsi che io lo faccia fino alla fine dei miei giorni. Aspettatevi di tutto.

Quali sono le tue canzoni preferite di sempre (non necessariamente le tue)? Esiste una canzone che vorresti aver scritto tu?

Il viaggio dell’amore dei Bottega Retrò
Arbusto di Crauti del duo bucolico
A festa re tignusi di Brigan Tony

Come percepisci l’impatto della musica sulla società e sulla cultura? Credi che la musica abbia il potere di cambiare il mondo?

Più che altro sembra che la società abbia un impatto sulla musica e viceversa. I temi di oggi sono SOLDI-FIGA-DROGA e verso di li si va, purtroppo. Sicuramente questo esercito di trapper non migliorerà la situazione sociale.
L’esercito dei cantautori è disperso… forse ci vuole un nuovo re.

Infine, c’è un messaggio che vorresti condividere con i tuoi fan o con chiunque ascolti la tua musica?

Si, ricordatevi che si muore.
Quindi siate felici, con o senza FIGA-DROGA-SOLDI